Mostruoso o prodigioso, il Dio del fuoco tocca con precisione, accarezza e poi colpisce con fulmini.

Dobbiamo anche noi accarezzare questa pelle liscia, satinata, cucita insieme da una tessitrice cieca alla quale tutti, prima o poi, arriveremo per un abito regale?

Lui conosce il cocktail, ne conosce la vivida bellezza, il suo zenzero e il pepe rosa sono dardi di cerbottana. Sente il suo riflesso nel bicchiere che offre, l’anima nel corpo di un impeccabile dandy.

Minerale, magma sotto il ghiaccio, animale, lui sa tutto.

Soggiogatore maestro delle carte, è anche mango, per sorridere e ballare. Lui è gelsomino sia di notte che di giorno in questo gioco di luci.

I suoi diamanti turchesi sono specchi. I suoi specchi, occhi d’ambra e muschio, cieli ispanici e fuochi d’ambra.